Architettura “attiva” nei luoghi di lavoro
I principi architettonici di uno spazio salubre, sicuro, armonico ed empatico per la creazione di condizioni di comfort e benessere nei luoghi di lavoro
Un’Architettura attiva è in grado di rispondere alle esigenze della società odierna, veloce e mutevole, in linea con le tendenze contemporanee e future ma anche in grado di trasportare valori senza tempo. È anche un’Architettura in cui si possono rileggere le tracce di una storia e di una cultura in cui una determinata comunità si riconosce e attraverso cui può riscoprirsi nel tempo. Un’Architettura attiva si distingue per la sua efficacia a scala collettiva ed individuale e si determina solo quando riesce ad innescare meccanismi di crescita e sviluppo sia per la società, sia per la singola persona.
L’Architettura è attiva se caratterizzata da una sfera formale, culturale e produttiva, come un vero e proprio organismo, dotato di una forma, e quindi di una forma di bellezza, relativa al raggiungimento di un determinato equilibrio evolutivo tra se stesso e l’ambiente circostante. Dotata di una propria cultura relativa alla memoria “storica”, sedimentata durante l’evoluzione temporale della comunità in cui nasce, con una sua vocazione allo svolgimento di una o più attività per il progresso e la realizzazione di sé e del proprio gruppo sociale.
L’Architettura è attiva quando è tutto questo, cioè quando possiede una serie di requisiti che permettano al meglio lo svolgimento delle diverse attività umane per trasportare in sé dei valori, e soprattutto per produrne di nuovi. Ad esempio, nell’ambito residenziale, la qualità degli spazi contribuiscono alla serenità della sfera personale o familiare ma aiuta anche i singoli individui nella propria crescita spirituale. Nell’ architettura di scuole, biblioteche o musei, la cultura non viene solo contenuta e trasferita ma anche “inventata”. Nell’architettura dei servizi e dei luoghi della produzione, la qualità ambientale diventa un fattore distintivo per un ambiente lavorativo di successo.
Un luogo di lavoro “ostile” può portare a stati d’animo profondamente negativi, ad un malessere psico-fisico generale corrispondente, il più delle volte, ad un significativo calo della produttività. La mancanza di condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza, così come un deficit negli standard di fruibilità, di ergonomia, di qualità architettonica e l’insufficienza di servizi che dovrebbero ruotare intorno alle esigenze del singolo lavoratore possono giocare un ruolo decisivo nel mancato successo di un’attività, almeno quanto l’adozione di politiche aziendali obsolete, statiche e non flessibili, come la mancanza di un senso di appartenenza e di coesione aziendale, come la presenza di conflitti personali, etc.
L’architettura dei luoghi di lavoro contribuisce attivamente al raggiungimento di elevati standard di benessere e qualita’ di vita, attraverso la configurazione di ambienti salubri, sicuri, armonici ed empatici.
Tali condizioni dipendono, da un lato, da fattori piuttosto oggettivi e misurabili, come il benessere termo-igrometrico, la qualità dell’aria, il benessere visivo, la sussistenza dei requisiti di sicurezza; dall’altro, intervengono fattori più “astratti” che sono però determinanti nella configurazione di uno spazio davvero qualitativo. Tali fattori, che vanno quindi a costituire le caratteristiche di un’Architettura attiva, determinano la qualità architettonica di un luogo di lavoro – da un ufficio ad un capannone industriale, da un laboratorio artigianale ad uno studio tecnico, da un call center ad un magazzino – ed agiscono a livello sensoriale, emotivo e psicologico.
L’idea che sia opportuno, se non indispensabile, creare ambienti di lavoro che promuovano il benessere, è oggi sempre più compresa e condivisa. Tale consapevolezza, che inizia a riflettersi anche nelle nuove iniziative legislative, risponde alla necessità per le imprese di sviluppare, a livello internazionale, una competitività che si traduce concretamente nel migliorare il rapporto costi-benefici degli investimenti di Promozione della Salute / Benessere nei luoghi di lavoro e nel sostenere attivamente il trend di promozione della qualità totale in azienda.
I benefici per i lavoratori sono considerevoli e misurabili: essi infatti si traducono in una riduzione dei rischi occupazionali, in un migliore stato generale di salute per gli addetti ai processi produttivi, in una maggiore soddisfazione sul lavoro e in un miglioramento complessivo della loro qualità di vita.