Annuario CASEARCHITETTURE

Uomo. Natura. Storia.

Sull’equilibrio fra questi tre elementi il progetto trova il suo baricentro. Il casale non è solo un fatto di moda ma costituisce il legame spirituale col passato, porta l’eco dei valori antichi ed ha in sé la testimonianza materiale del passaggio di chi ci ha preceduto. Il restauro ci permette oggi di amplificare la comunicazione tra l’architettura e il contesto ed è quindi possibile “aprire” gli ambienti interni verso la natura.
La villa è ubicata in una zona agricola ai margini della città di Ragusa, sull’altopiano Ibleo caratterizzato da una ragnatela di muretti a secco in pietra calcarea. Il territorio ha subito negli anni una progressiva opera di edificazione che ha mutato le sue caratteristiche originali, legate soprattutto allo sfruttamento produttivo e all’allevamento bovino; tali attività erano condotte in agglomerati rurali, le masserie, costituite da un complesso di vari edifici in pietra (abitazione dell’allevatore, stalle, luoghi di trasformazione della materia prima il latte in prodotti caseari), intorno a un cortile chiamato baglio.
L’esigenza principale del progetto è stata quindi di stabilire un rapporto intenso con la bellezza del territorio, con i suoi valori paesaggistici, mediante grandi vetrate, una veduta molto suggestiva sull’altopiano Ibleo, un rapporto dialettico di reciproca valorizzazione dove l’architettura nasce dal paesaggio e instaura un dialogo proficuo con esso.
Il casale é stato pensato secondo parametri di architettura bioclimatica che usa gli elementi naturali del sito ( il sole, il vento, l’acqua, il terreno e la vegetazione) per realizzare edifici termicamente efficienti in grado di soddisfare i requisiti di comfort termico, indipendentemente dall’uso di impianti di climatizzazione. Ad una facciata chiusa con muri in pietra rivolta a nord fa da contrappunto la facciata a sud, aperta sul giardino mediante grandi vetrate favorendo il controllo del microclima interno, attraverso strategie energetiche “passive” che minimizzano l’uso di impianti meccanici, massimizzando l’efficienza degli scambi termici tra edificio e ambiente.
In un’architettura qualitativa è importante offrire molteplici prospettive visuali per vivere, muovendosi in essa, spazi sempre diversi (adoperando doppie altezze, passerelle sospese, scale a giorno), come è anche importante diversificare due o più zone dello stesso spazio per offrire diversi gradi di fruibilità, a seconda dell’attività che si svolge, dell’umore, dell’atmosfera. Sono necessari diversi registri formali, diverse armonie spaziali, diverse densità geometriche. Il silenzio del luogo completa lo scenario, dando vita ad un’atmosfera magica, che ha il potere di creare una perfetta alchimia tra mente e corpo. Un luogo in cui godere della convivialità ma anche del relax.
Le tracce della presenza passata di un solaio, tramandate dagli alloggiamenti per le travi nelle murature, dà vita ad uno spazio articolato a doppia altezza. Dal living una scala in acciaio corten, attraverso gradini a sbalzo dalla muratura, conduce agli ambienti del piano superiore, camera da letto padronale e relativi servizi, da cui attraverso un vecchio fornice, una passerella in acciaio e vetro sospesa porta alle camere degli ospiti garantendo la giusta riservatezza. La parte frontale della villa dialoga con l’esterno attraverso ampie vetrate che ne modificano e ne arricchiscono l’uso e l’abitabilità a seconda delle stagioni.
L’armonioso contrasto tra gli elementi originali e i segni della contemporaneità crea un trait d’union tra passato e presente che si mescolano con raffinata eleganza combinando i materiali originali, i muri esistenti, i salti di quota, il verde, le viste e li trasforma in materia del progetto. L’impiego di materiali naturali tradizionali, come la pietra bianca locale e il legno della copertura, si armonizzano con un arredo dal design contemporaneo e d’autore, essenziale ma d’impatto, sulle tonalità del giallo, nero e rosso, colori caldi che evocano le tante tonalità della terra e rimandano all’architettura tradizionale siciliana creando una continuità tra l’ambiente interno ed esterno. L’esterno entra all’interno anche attraverso i complementi d’arredo. Il tavolo è caratterizzato da un piano ricavato da una sezione di tronco intero di legno massiccio dalle forme irregolari ed interrotto nella lunghezza da una sezione centrale. L’idea di trasformarlo in qualcosa di più funzionale tramite l’aggiunta di sostegni in acciaio. La bellezza della corteccia rimasta intatta e la sezione levigata e protetta da una vernice trasparente donano all’ambiente una calda atmosfera. Il fuoco si fa largo fra il pavimento e la preesistente parete lapidea scavando una sottile fessura orizzontale, la pietra si stacca da terra in un surreale equilibrio dinamico in cui la bocca di fuoco in ardesia, assenza presente e necessaria, appare come un cuscino di aria e calore su cui levita il passato, il ricordo, la storia.
All’area living vera e propria si aggiunge un “luogo” fortemente introspettivo, intimo, emozionale, celato da diaframmi di legno che lasciano intravedere un patio verde, luminoso e arioso, un nuovo spazio di luce dove casa e giardino si completano alla ricerca del benessere. La natura oggi non può restare confinata all’esterno. La contemporaneità recupera difatti un elemento tipico di alcune civiltà passate e presenti, e porta il verde all’interno dell’architettura, lo impiega come qualsiasi altro materiale. Un albero è spesso metafora legata all’esistenza umana, ha sempre portato in sé un’idea che impone sacro rispetto, dona pace a chi osserva. Spazio che induce alla riflessione e alla creatività.
” Una calda culla per i propri sogni…”

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